Lewis Aron, a cura del Dott. Giuseppe Battaglia

 

Cari Amici e Colleghi,
Con grande dolore vi informiamo che Lewis Aron (1952-2019), membro IARPP, ha raggiunto la fine del suo viaggio, giovedì 28 febbraio 2019.

Condoglianze alla sua famiglia e i suoi amici.

Due parole sull’arte dell’inconscio di Aron.

 

Lewis Aron è stato professore di psicologia clinica alla New York University, membro dell’American Psychological  Association. In italiano abbiamo due scritti, il grande capolavoro: “ MENTI CHE SI INCONTRANO, pubblicato da Raffaello Cortina, 2004 “ e in collaborazione con A. Arris,  “L’eredità di Sandor Ferenczi, Borla editore “. Aron fu grande amico di Stephen Mitchell morto prematuramente il 21 dicembre 2000, nel suo vortice luttuoso, dice: < con questo tragico evento abbiamo perso l’autore più prolifico e il più acuto teorico relazionale >. Per Aron fu una terribile perdita, questo vissuto ci mostra come l’uomo ha navigato nell’umano e che i suoi scritti psicoanalitici riflettono quest’aspetto nelle relazioni cliniche. Ha masticato teoria interpersonale entrando nelle sfumature delle varie dimensioni della mutualità. L’approccio relazionale assegna una posizione centrale a ciò che accade nella relazione e non alle pulsioni, tiene conto delle esperienze reali e immaginarie, prende in considerazione l’intrapsichico e l’interpersonale, l’individuo immerso nel sociale. Aron mostra che questo approccio alla psicoanalisi è una guida potente ai problemi di tecnica e strategia terapeutica. Nei suoi scritti sono messi in evidenza i concetti di interazione, enactment, il problema della self-disclosure dell’analista, le osservazioni  sull’importanza relazionale dell’etica e dei valori dell’analista. In linea con la ricerca di Ferenczi, l’analisi relazionale si orienta ad individuare l’insieme di forze antievolutive per la costruzione creativa di uno spazio di vita fecondo all’interno di un Sé produttivo con le relazioni esterne.